“Negozi chiusi, colpa di una politica scellerata”
PESARO - “Il centro storico di Pesaro è come un campo coltivato che è stato bruciato e su cui poi è stato sparso il sale. Ci vuole tantissimo tempo prima che rinasca qualche pianta o filo d’erba. La chiusura di negozi anche storici è la conseguenza di una politica cittadina scellerata iniziata da qualche decennio e ancora non conclusa”.La metafora è di Walter Stafoggia, consigliere comunale de La Destra. Stafoggia, uno che vive il centro storico perché ci abita e ci lavora come ammette lui stesso, contesta le dichiarazioni dell’assessore ad attività economiche, marketing territoriale e turismo Luca Pieri che proprio dalle colonne del nostro giornale aveva detto che negli ultimi tre anni il saldo tra nuove aperture di esercizi e chiusure è positivo.“Non so a quale centro storico si riferisce Pieri – afferma perentorio l’esponente de La Destra Walter Stafoggia –. Se togliamo via Branca, via Rossini e parte del Corso, nelle altre strade vedo solo saracinesche abbassate con cartelli affissi con la scritta “Affittasi”. Ovviamente non è solo colpa di Pieri, che ci mette tutta la buona volontà di questo mondo, e dell’intera maggioranza di oggi, ma della politica scellerata delle precedenti giunte. La prima moria di negozi si ebbe con l’apertura dell’Ipercoop Miralfiori e con la trasformazione a zona a traffico limitato di via Passeri. In poco tempo in quella via centrale chiusero 18 negozi che non credo siano stati rimpiazzati”.Stafoggia condivide la politica delle aperture domenicali, “anche se il commercio non vive solo tenendo aperta una domenica al mese. L’attuale situazione è il risultato di decenni e decenni di incuria del centro storico. Chi ha trasformato alcuni negozi in miniappartamenti simili a “loculi” dove vivere in maniera spesso indegna? Chi ha fatto costruire grandi ipermercati anche a 1.000 metri di distanza dal centro?”.Fin qui l’analisi del passato, ma il consigliere comunale de La Destra prova a guardare anche al domani: “Bisogna rivitalizzare ogni singola via. A Fano ci sono negozi anche nelle strade adiacenti a corso Matteotti e non solo lì. Lì ci sono esercizi che vendono tanta merce differente, e non solo mutande come da noi. Se, per esempio, si decidesse di rivitalizzare via Marsala bisognerebbe fare in modo che nel giro di poco aprissero decine di negozi differenti, con la riqualificazione della strada e magari pubblicizzando il tutto con quegli eventi che tanto piacciono all’assessore Pieri. Il mese dopo si potrebbe passare a un’altra via. Il sabato pomeriggio via Branca è assediata dalle persone, ma se passi nelle vicine vie Abbati, Almerici, Pedrotti e Zongo non trovi un’anima. Bisogna trovare il modo di canalizzare il flusso di via Branca anche in quelle strade”.La chiosa di Stafoggia è sulla cartellonistica: “La giunta deve intervenire sulla segnaletica. Non è possibile che i commercianti non possano mettere anche una semplice freccia. Il risultato è che in molti affiggono delle specie di trespoli anche sgrammaticati dove viene pubblicizzato il proprio negozio”.
EMANUELE LUCARINI Corr.Adriatico