“Non più soltanto andare verso il popolo, ma sentirsi popolo, esprimere direttamente la volontà del popolo"

lunedì 28 gennaio 2008

L’ipotesi Mascioni divide il centrodestra



Le considerazionidi Eusebi, Fiumanie Stafoggia sulle vie percorribili per sciogliere il nodo.
Sul tappeto la candidatura a sindaco in vista delle comunali del 2009. Ma l’obiettivo è cambiare.

Diciassette mesi scarsi alla resa dei conti. Meno di anno e mezzo e Pesaro si tramuterà in una gigantesca urna elettorale dove i cittadini saranno chiamati ad esprimersi per le amministrative. Centrosinistra o centrodestra? Storicamente non c’è storia, ma la coalizione oggi in minoranza vuole fare il colpaccio, presentandosi finalmente con un candidato unico. Quale? La Catalano è uscita allo scoperto da mesi, ma negli ultimi tempi è salito prepotentemente alla ribalta dei “rumors” e non solo il nome di Giuseppe Mascioni, senatore diessino della Repubblica italiana, già assessore regionale alla sanità nella giunta D’Ambrosio. Un’ipotesi percorribile? A rispondere sono gli stessi esponenti del centrodestra cittadino.“Mascioni? E’ uno dei possibili candidati per quella rivoluzione culturale e politica di cui Pesaro ha bisogno – la risposta a precisa domanda del forzista Valter Eusebi, vicepresidente dell’attuale consiglio comunale –. Quel che è certo è che questa volta il centrodestra si presenterà con un candidato unico. La Catalano è uscita allo scoperto da mesi? Sono convinto che se capisse che qualcun altro potrebbe avere più consenso di lei sarebbe pronta a cedere il passo. Chiunque sarà il candidato sindaco del centrodestra, questi dovrà essere una persona in cui i pesaresi dovranno riporre la loro piena e totale fiducia”.Con la candidatura del senatore Mascioni il centrodestra riproporrebbe, per certi versi, la stessa strategia politica con cui Aguzzi, ex diessino passato al centrodestra, ha conquistato la città della fortuna. “Certamente Mascioni gode della stima anche di larga parte del centrosinistra – continua Eusebi –. Detto questo noi del centrodestra dobbiamo puntare anche su chi alle precedenti elezioni ha votato Margherita ma che ora non si riconosce nel Partito democratico”.
Il portavoce regionale de La Destra Walter Stafoggia è più scettico: “E’ prematuro parlare solamente di Mascioni. Dal mio punto di vista preferirei un candidato sindaco che esca dalle fila per del centrodestra piuttosto che ripetere le condizioni fanesi anche perché lì il centrosinistra non è mai penetrato in profondità come da noi. A Fano ci sono stati sindaci anche Dc, a Pesaro mai”. Stafoggia invita ad accelerare i tempi: “Entro la fine di febbraio, al massimo ai primi di marzo, dobbiamo uscire fuori col nome del nostro candidato. Non possiamo pensare di presentare un nome a 15 giorni dalle elezioni come purtroppo accaduto in precedenza. Ogni partito della coalizione di centrodestra a breve dovrà comunicare la propria scelta e poi bisognerà valutare tutti assieme ma bisogna fare in fretta. Il candidato unitario dovrà farsi conoscere ed elaborare un programma”.Il capogruppo in consiglio comunale di Alleanza nazionale Alessandro Fiumani è sintetico ma chiaro: “Giuseppe Mascioni candidato sindaco per il centrodestra? Per adesso non è assolutamente un’ipotesi concreta dal momento che stiamo lavorando su diversi fronti. Se arriveremo con un unico nome? Spero proprio di sì”.Il tutto per provare a sottrarre il governo della città dall’atavica egemonia del centrosinistra. “La città così non è ben amministrata – punta il dito Valter Eusebi –. Cos’è che non va? Tante cose, a cominciare dalla mancanza di una strategia sociale preventiva. Mi vengono in mente i piani di recupero, ad esempio, che sono sempre serviti esclusivamente per centri sociali e circoli ricreativi”.
EMANUELE LUCARINI Corr-Adriatico

lunedì 21 gennaio 2008

"MARCHE MULTISERVIZI, BOLLETTE AL TARTUFO"



Il conto finale circa 15mila euro. “La Destra” protesta: “Paga Pantalone?”

Marche Multiservizi non era ancora nata, ma buona parte dei suoi 470 dipendenti era insieme a festeggiare l’imminente parto della nuova multiservizi provinciale. Infatti “qualche giorno prima di Natale, in un rinomatissimo ristorante del Furlo -scrive un comunicato dell’intero stato maggiore del nuovo partito “La Destra”- si è tenuta una cena con 405 invitati”. La “denuncia” del movimento politico fondato da Storace è chiaro: “E’ altrettanto certo che l’evento sia stato organizzato dalla società Marche Multiservizi che, avendo incorporato, Megas è diventato, dal primo gennaio 2008 il nuovo gestore per i servizi pubblici locali, acqua e gas soprattutto”. La nota de “La Destra” si pone delle domande: “Quello che è da accertare invece, è chi ha pagato il conto della cena. A noi risulta infatti che i dipendenti presenti della società, non abbiano sborsato un solo centesimo di tasca propria, per quello che, visto l’alto numero di presenze e considerate le caratteristiche del locale, deve avere avuto un costo salato. E’ questa la domanda che poniamo, a nome dei tanti contribuenti che recentemente si sono visti recapitare bollette sempre più care, addirittura alcune con importi da far tremare il bilancio famigliare”. La domanda è firmata da Walter Stafoggia (portavoce regionale), Giacomo Rossi (portavoce provinciale), Ferruccio Volpi (Cagli), Bruno Cometti e Stefano Tomassetti: “Vogliamo rappresentare-scrivono- i contribuenti, sempre più contrariati e arrabbiati per i continui aumenti delle tariffe. Contribuenti che, in special modo e con ragione, poiché residenti dove avviene il prelievo dell’acqua, non capiscono perché debbano pagare come chi risiede a centinaia di chilometri di distanza, poiché, ovviamente il costo per la distribuzione è inferiore e di molto. A nome di questa gente, ormai giunta al limite della sopportazione, chiediamo ai responsabili di Marche Multiservizi: chi ha pagato la cena?”. Ovviamente, trattandosi di un’ azienda pubblica e non di una privata che organizza la sua cena sociale, abbiamo provato a contattare i dirigenti. La cena, peraltro, si è tenuta nel 2007 quando l’incorporazione di Megas in Aspes non era ancora avvenuta. Così ci può spiegare la scelta l’ex presidente di Megas, Luigi Gennarini: “La cena alla Ginestra? Una semplice cena aziendale con i dipendenti. Noi di Megas non le facevamo, ma Aspes aveva cominciato da diversi anni. Diciamo che ha sostituito il panettone”. Insomma un modo per fare gli auguri al personale… “Proprio così, tanto che noi di Megas non abbiamo distribuito il solito pacco natalizio. Nell’occasione, credo, che ci fosse anche un motivo in più: cominciare a far prendere contatto alle due strutture che a giorni, cioè dal 1 gennaio del 2008, avrebbero lavorato insieme”. I costi? Spetterà all’amministratore delegato Mauro Tiviroli rispondere. A quanto risulta la cena, con spruzzatina di tartufo, sarebbe costata sui 15mila euro. Pagati, ovviamente, dall’azienda. Nel contempo è sempre nostra curiosità sapere (dal presidente Ucchielli, dal sindaco Ceriscioli e dai vertici della società) i costi sostenuti per il processo di fusione, visto che si parla di una cifra vicina al milione di euro. E vorremmo anche sapere se è vero che da quest’ anno anche Aspes farà pagare, ad esempio, 40 euro solo per la pratica di nuovo allaccio, come faceva in precedenza Megas. E’ questo il profilo della fusione?

martedì 8 gennaio 2008

Nomine a senso unico

Leggendo alcuni quotidiani locali, nelle settimane scorse, mi avevano colpito due cose: la prima, era il fatto che la Provincia avesse pubblicato un avviso per annunciare la ricerca di curricula per poter procedere alle selezioni per le nomine dei consiglieri di amministrazione delle nuova azienda unica dei servizi “Marche multiservizi”, un esempio illuminato di trasparenza nei confronti dei soci di quest’azienda (noi tutti cittadini dei comuni che ne fanno parte). la seconda cosa che mi aveva colpito,ma questa é una battuta, nell’avviso pubblicitario non compariva la foto di Ucchielli. Oggi apprendo, senza stupirmi, che i consiglieri, sono: un ex sindaco di Montellabate, un consigliere provinciale della Margherita (ora PD) e presidente di comunità montana, il presidente uscente dell’Aspes ex consigliere comunale della Margherita (ora PD), un consigliere dell’Aato (“esponente di punta” del Pdci), un presidente comunale CNA (area PD). Mi rivolgo quindi a lei, Presidente Ucchielli, per sapere: a) quanto sono costate le pubblicazioni degli avvisi, b) quante persone hanno partecipato alle selezioni e infine c) quali criteri sono stati adottati e quali professionalità sono state individuate dalla Provincia per giungere alla nomina dei consiglieri di amministrazione di sua competenza.
Chi ha fatto queste nomine si dovrebbe vergognare profondamente: è lampante che esse non sono altro che un sistema per tenere insieme una casta che da troppo tempo spadroneggia nella nostra Provincia.