“Non più soltanto andare verso il popolo, ma sentirsi popolo, esprimere direttamente la volontà del popolo"

domenica 30 novembre 2008

INIZIATIVA CULTURALE DE LA DESTRA



SABATO 20 DICEMBRE ORE 17,30


SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE PESARO


"UNO BIANCA LA BANDA DI ROBERTO E FABIO SAVI"


PRESENTAZIONE E DIBATTITO DEL LIBRO DI MASSIMILIANO MAZZANTI


Massimiliano Mazzanti, autore del libro

Walter Stafoggia, Segretario Regionale La Destra

Giacomo Rossi , Segretario Provinciale La Destra
Federico Sorcinelli, Consigliere Comunale La Destra Fano
Organizzazione evento: Cometti Bruno comp. comitato centrale LD

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Tra il 1987 e il 1994, tra Bologna e le Marche, agì la più feroce banda di rapinatori della storia criminale della Repubblica italiana, quella della UNO BIANCA.Quando finalmente vennero sgominati, l’opinione pubblica del Paese inorridì nello scoprire come ben cinque dei sei criminali fossero agenti della Polizia di Stato. Subito dopo il loro arresto, tutti cominciarono a chiedersi come fosse stato possibile che lo stesso gruppo di uomini, usando sempre le stesse armi, avesse potuto agire impunemente per tanto tempo. Subito - come già si era ipotizzato quando iniziò la caccia alla UNO BIANCA - ci fu chi ipotizzò il coinvolgimento di frange dei servizi segreti deviati o di strutture eversive di destra in combutta con settori della malavita organizzata. Dopo l’arresto e durante i processi - di cui alcuni, seppur per fatti minori, secondari o collegati sono ancora in corso - emerse una verità ancor più inquietante. Massimiliano Mazzanti, dopo l’uscita delle ennesime ricostruzioni fantasiose, ha ripercorso dunque tutta la storia della banda, dai suoi albori fino all’arresto e ai processi, in un libro che, in soli quattro mesi e con una distribuzione limitata a Bologna (il libro, nel resto d’Italia, si può ordinare solo via internet) ha conquistato centinaia di lettori, imponendosi come testo di riferimento per chiunque voglia conoscere questa vicenda. Nessuna ipotesi, nessuna questione riguardante la lunga vicenda dei Savi è stata trascurata nella ricostruzione di Mazzanti e tutte le tesi esposte sono fondate e documentate su carte ufficiali, incontestabili, prodotte in tribunale o scovate dal giornalista negli archivi dei tanti avvocati che si sono occupati del caso. Chi ha veramente permesso la cattura dei Savi? Perché furono tanto feroci, in alcune loro azioni criminali? Perché facevano credere di essere militarmente addestrati? Ma, soprattutto, chi sbagliò le indagini che avrebbero permesso - ben tre anni prima, con un risparmio di vite enorme - di assicurarli alla giustizia già nel ‘91? Mazzanti, senza sconti per nessuno - semplici funzionari, alti dirigenti del Viminale, politici - fa nomi e cognomi, ricorda le circostanze e attribuisce le responsabilità, denunciando anche come molti di coloro che permisero - coi loro errori e a volte anche con compiendo azioni più gravi de semplice sbaglio - siano ancora ai vertici della Polizia di Stato. Tanti gli apprezzamenti giunti a Mazzanti per la realizzazione di questo studio: dai parenti degli assassinati (prima tra tutte, la madre di Andrea Moneta, il giovane carabiniere, Medaglia d’Oro al Valor Militare, che comandava la pattuglia sterminata nella Strage del Pilastro del 4 gennaio 1991) all’ex- presidente della Repubblica, Francesco Cossiga; da attuali ministri ai tanti lettori e radioascoltatori dei programmi radiofonici condotti in Emilia dall’autore.

Massimiliano Mazzanti, 39 anni, giornalista professionista, ha lavorato per 14 anni al Secolo d’Italia e ha collaborato come opinionista ed editorialista con innumerevoli testate italiane. Ritornato a operare nel capoluogo emiliano, dirige da anni un fortunato talk-show radiofonico - Obiettivo su Bologna -, prima su RadioSferaRegione e da due anni su Punto Radio.