“Non più soltanto andare verso il popolo, ma sentirsi popolo, esprimere direttamente la volontà del popolo"

martedì 24 giugno 2008

Giocare a Monopoli sulla pelle dei cittadini

Ci sono, nella città di Pesaro, alcuni impianti di betonaggio e di deposito di materiali inerti che creano grandi disagi nella popolazione residente, le ubicazioni sono a tutti note: Via Paganini, Via Lombroso (di fronte l'ospedale di Muraglia), Via Mirabelli, sono le principali. Ovviamente, come é nella tradizione pesarese, quando questi impianti sono sorti le case attorno non c'erano, ma i lungimiranti sindaci comunisti hanno consentito, nel tempo, l'edificazione di migliaia di abitazioni. Una volta consentita la speculazione, ci si rende conto del disagio, dei rischi per la salute per i cittadini, dei possibili danni economici per gli imprenditori e si pone mano alla "riqualificazione", magica paroletta che sottintende sempre un guadagno per qualche importante personaggio. Che un imprenditore guadagni é cosa lecita, anzi direi che é nella natura stessa della sua attività, ma quando la controparte é l'amministrazione, cioè tutti i cittadini penso che domanda debba essere: e noi cittadini cosa ci guadagniamo? Questa é domanda che ho posto in consiglio, ma le risposte non sono state soddisfacenti. Il capogruppo del PD Balestrini ha dichiarato testualmente che "noi ci fidiamo dei tecnici e della giunta e se loro dicono che il comune ha dei vantaggi sicuramente li avrà", la giunta ha dichiarato che con questa operazione il comune riqualifica un'area e libera i cittadini da tanti disagi e in più acquisisce mille metri di capannone da destinare ad archivio con un risparmio di affitti passivi. Tutto vero. Il problema sorge quando si scopre che la società proprietaria dell'impianto di betonaggio (Unical S.p.a.) ha deciso, di sua spontanea iniziativa, di spostarsi per problemi legati alla produzione (e non su sollecitazione del comune preoccupato della salute dei cittadini) su di un'area che non necessita di varianti urbanistiche, perché già destinata a tale tipo di impianti, in via Borgheria (proprietà Penserini costruzioni s.r.l.), quindi cosa c'entra il Comune di Pesaro? Dov'é il problema? Perché il comune ha bisogno di mettere in piedi un complesso sistema di permute con un privato (non ancora proprietario delle aree da permutare) per acquisire, a pagamento, mille metri di capannone (ancora da realizzare), quando ci sono decine di capannoni in vendita allo stesso prezzo? Se si deve comperare un capannone per risparmiare sugli affitti perché aspettare minimo tre anni? Inoltre, chi dovrà pagare la riqualificazione dell'attuale area di betonaggio per riqualificarla e renderla fruibile alla collettività? A queste domande non sono state date risposte esaurienti, per questo motivo abbiamo preferito far mancare il numero legale: all'amministrazione ora il compito di illustrare, in maniera chiara, le sue argomentazioni a difesa di questa complessa operazione immobiliare senza rifugiarsi in un voto blindato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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