“Non più soltanto andare verso il popolo, ma sentirsi popolo, esprimere direttamente la volontà del popolo"

sabato 7 giugno 2008

Strade protette

Con questa iniziativa referendaria intendiamo chiamare i cittadini italiani a mobilitarsi per
una battaglia di civiltà e di cultura su un fronte troppo a lungo trascurato dalle Istituzioni. La
prostituzione che invade strade e quartieri delle nostre città.
Oggi sono all’opera in Italia, dalle prime ore del mattino a notte inoltrata, oltre 70 mila
prostitute, una stima che pecca abbondantemente per difetto. La maggioranza di loro proviene da paesi dell’Est, Albania e Romania in testa, ma sono numerose anche le prostitute di origine africana.
Per la semplice, terribile ragione che costano di meno ai loro sfruttatori in termini di
“manutenzione” e costrette come sono nel ghetto della clandestinità non possono permettersi la
minima possibilità di ribellione. Sappiamo anche bene come siano sempre più numerose le
prostitute minorenni, ragazze di quindici, perfino quattordici anni, importate nel nostro paese da
organizzazioni di trafficanti di esseri umani sempre più ramificate ed efficienti. Che attraverso il
racket della prostituzione si assicurano guadagni vertiginosi, rinvestiti poi nella droga e nel
commercio di armi, moltiplicando così criminalità e profitti.
La prostituzione “da strada”, questa nuova forma di schiavitù della donna, è di fatto
intollerabile per un paese che sta cercando di ritrovare regole di legalità e di sicurezza e al tempo
stesso una dimensione solidale della società e della convivenza tra persone di origini e nazionalità
più diverse.
Il referendum che proponiamo oggi agli italiani rispecchia tutti questi obiettivi. Come?
Attraverso quello che è il primo, indispensabile passaggio di una nuova regolamentazione della
prostituzione: la cancellazione delle norme contenute in una legge ormai vecchia di cinquant’anni
ma ancora in vigore. La normativa che fa reato della prostituzione esercitata nel chiuso di
un’abitazione e lascia invece campo libero alla prostituzione esercitata all’aperto. Anche la più
sfacciata ed invadente, quella che avvelena e degrada le nostre strade e più offende e preoccupa i cittadini.
E’ il momento di invertire queste prescrizioni. L’abrogazione della normativa della legge
Merlin consentirà infatti di offrire alle donne intrappolate nella catena di montaggio della
prostituzione una via d’uscita. Allontanate dalle strade e da una condizione subumana della loro
esistenza, avranno la possibilità di decidere del proprio destino. Continuare con il loro mestiere nel chiuso della propria abitazione oppure liberarsi una volta per tutte dalla morsa dei trafficanti e cercare, anche con il nostro aiuto, una opportunità di riscatto.
In definita, se questo referendum verrà approvato dalla maggioranza degli italiani, sarà la
base di partenza di una nuova legge che possa finalmente occuparsi del dramma della prostituzionenei suoi termini reali. Quelli del presente e non di un lontano passato. Senza inutili ipocrisie e infingimenti e guardando anche alle sue implicazioni di ordine sociale e umanitario. Oggi sono pochissime le donne avviate alla prostituzione che possono coltivare la ragionevole speranza di una vita diversa. Domani, se vorranno, potranno essere molte di più.
Con questo referendum non si ristabiliscono solo le condizioni minime per applicare un
nuovo principio di legalità e di sicurezza alla prostituzione da strada. Si avvia un processo,
altrettanto indispensabile, di responsabilità, di solidarietà e di attenzione verso le sofferenze e le
tragedie dei più deboli.

Testo quesito referendario
Volete voi che sia abrogata:
la legge 20 febbraio 1958, n. 75, recante “Abolizione della regolamentazione della prostituzione e
lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui”, limitatamente alle seguenti parti:
articolo 1;
articolo 2;
articolo 3, comma 1, limitatamente alle parole: 1) chiunque, trascorso il termine indicato nell'art. 2, abbia la proprietà o l'esercizio, sotto qualsiasi denominazione, di una casa di prostituzione, o
comunque la controlli, o diriga, o amministri, ovvero partecipi alla proprietà, esercizio, direzione o
amministrazione di essa;
articolo 3, comma 1, limitatamente alle parole: 2) chiunque, avendo la proprietà o
l'amministrazione di una casa od altro locale, li conceda in locazione a scopo di esercizio di una
casa di prostituzione;
articolo 3, comma 1, limitatamente alle parole: 4) chiunque recluti una persona al fine di farle
esercitare la prostituzione, o ne agevoli a tal fine la prostituzione;
articolo 3, comma 1, n. 7), limitatamente alle parole “al reclutamento di persone da destinare alla
prostituzione od;
articolo 7;
articolo 8, comma 1, limitatamente alle parole “per effetto della presente legge”;
articolo 8, comma 2, limitatamente alle parole “abolite nella presente legge”;
art. 13;
art. 14 ;




Iniziativa referendaria di Daniela Santanchè
Presidente del Comitato promotore
per l’abrogazione di alcuni articoli della” Legge Merlin” (n.75/1958)


Comitato promotore del referendum:
Daniela Santanchè (Presidente)
Claudia Antonelli
Barbara Ciabo’
Silvia Garnero
Hellen Nonini
Carla Spagnoli
Fulvia Tombolini
Diana Trucco
Valeria Valido
Patrizia Mossa

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