“Non più soltanto andare verso il popolo, ma sentirsi popolo, esprimere direttamente la volontà del popolo"

mercoledì 13 febbraio 2008

Sen. Francesco Storace nelle Marche



15 febbraio 2008


Referente: Walter Stafoggia

PROGRAMMA

Ore 12:00 Ascoli Piceno (AP) incontro con una delegazione di operai inmobilità delle Cartiere Ahlstrom, a seguire Conferenza stampa.


Ore 15:00 Porto Recanati (MC) Conferenza stampa Palazzo Comunale,Corso Matteotti, 230 - Porto Recanati


Ore 16:45 Porto Sant'Elpidio (FM) Conferenza Stampa Bar Aragno Statale Adriatica ­ Porto Sant'Elpidio


Ore 18:30 Hotel Grassetti (Corridonia - MC)Conferenza Organizzativa Programmatica delle Marchea seguire cena.


Ore 22:00 Porto San Giorgio (Fermo) Comizio in Piazza della Stazione

venerdì 1 febbraio 2008

On. Teodoro Buontempo nelle Marche



DOMENICA 17/02/2008 - Programma


Ore 12 - conferenza stampa a Jesi in Bar centrale


Ore 13,30 14,00 colazione di lavoro con portavoce comunali e dirigenti provinciali


Ore 17,30 - inaugurazione locali sede a Chiaravalle (Km.12 da Jesi)


Ore 18,30 - inizio campagna elettorale per Comunali di Chiaravalle presso aula Consiliare del Comune a cui partecipera' l'intera Casa delle Liberta'.


Ore 20,30/21,00 - cena simpatizzanti iscritti locale da definire tra Chiaravalle e Jesi

lunedì 28 gennaio 2008

L’ipotesi Mascioni divide il centrodestra



Le considerazionidi Eusebi, Fiumanie Stafoggia sulle vie percorribili per sciogliere il nodo.
Sul tappeto la candidatura a sindaco in vista delle comunali del 2009. Ma l’obiettivo è cambiare.

Diciassette mesi scarsi alla resa dei conti. Meno di anno e mezzo e Pesaro si tramuterà in una gigantesca urna elettorale dove i cittadini saranno chiamati ad esprimersi per le amministrative. Centrosinistra o centrodestra? Storicamente non c’è storia, ma la coalizione oggi in minoranza vuole fare il colpaccio, presentandosi finalmente con un candidato unico. Quale? La Catalano è uscita allo scoperto da mesi, ma negli ultimi tempi è salito prepotentemente alla ribalta dei “rumors” e non solo il nome di Giuseppe Mascioni, senatore diessino della Repubblica italiana, già assessore regionale alla sanità nella giunta D’Ambrosio. Un’ipotesi percorribile? A rispondere sono gli stessi esponenti del centrodestra cittadino.“Mascioni? E’ uno dei possibili candidati per quella rivoluzione culturale e politica di cui Pesaro ha bisogno – la risposta a precisa domanda del forzista Valter Eusebi, vicepresidente dell’attuale consiglio comunale –. Quel che è certo è che questa volta il centrodestra si presenterà con un candidato unico. La Catalano è uscita allo scoperto da mesi? Sono convinto che se capisse che qualcun altro potrebbe avere più consenso di lei sarebbe pronta a cedere il passo. Chiunque sarà il candidato sindaco del centrodestra, questi dovrà essere una persona in cui i pesaresi dovranno riporre la loro piena e totale fiducia”.Con la candidatura del senatore Mascioni il centrodestra riproporrebbe, per certi versi, la stessa strategia politica con cui Aguzzi, ex diessino passato al centrodestra, ha conquistato la città della fortuna. “Certamente Mascioni gode della stima anche di larga parte del centrosinistra – continua Eusebi –. Detto questo noi del centrodestra dobbiamo puntare anche su chi alle precedenti elezioni ha votato Margherita ma che ora non si riconosce nel Partito democratico”.
Il portavoce regionale de La Destra Walter Stafoggia è più scettico: “E’ prematuro parlare solamente di Mascioni. Dal mio punto di vista preferirei un candidato sindaco che esca dalle fila per del centrodestra piuttosto che ripetere le condizioni fanesi anche perché lì il centrosinistra non è mai penetrato in profondità come da noi. A Fano ci sono stati sindaci anche Dc, a Pesaro mai”. Stafoggia invita ad accelerare i tempi: “Entro la fine di febbraio, al massimo ai primi di marzo, dobbiamo uscire fuori col nome del nostro candidato. Non possiamo pensare di presentare un nome a 15 giorni dalle elezioni come purtroppo accaduto in precedenza. Ogni partito della coalizione di centrodestra a breve dovrà comunicare la propria scelta e poi bisognerà valutare tutti assieme ma bisogna fare in fretta. Il candidato unitario dovrà farsi conoscere ed elaborare un programma”.Il capogruppo in consiglio comunale di Alleanza nazionale Alessandro Fiumani è sintetico ma chiaro: “Giuseppe Mascioni candidato sindaco per il centrodestra? Per adesso non è assolutamente un’ipotesi concreta dal momento che stiamo lavorando su diversi fronti. Se arriveremo con un unico nome? Spero proprio di sì”.Il tutto per provare a sottrarre il governo della città dall’atavica egemonia del centrosinistra. “La città così non è ben amministrata – punta il dito Valter Eusebi –. Cos’è che non va? Tante cose, a cominciare dalla mancanza di una strategia sociale preventiva. Mi vengono in mente i piani di recupero, ad esempio, che sono sempre serviti esclusivamente per centri sociali e circoli ricreativi”.
EMANUELE LUCARINI Corr-Adriatico

lunedì 21 gennaio 2008

"MARCHE MULTISERVIZI, BOLLETTE AL TARTUFO"



Il conto finale circa 15mila euro. “La Destra” protesta: “Paga Pantalone?”

Marche Multiservizi non era ancora nata, ma buona parte dei suoi 470 dipendenti era insieme a festeggiare l’imminente parto della nuova multiservizi provinciale. Infatti “qualche giorno prima di Natale, in un rinomatissimo ristorante del Furlo -scrive un comunicato dell’intero stato maggiore del nuovo partito “La Destra”- si è tenuta una cena con 405 invitati”. La “denuncia” del movimento politico fondato da Storace è chiaro: “E’ altrettanto certo che l’evento sia stato organizzato dalla società Marche Multiservizi che, avendo incorporato, Megas è diventato, dal primo gennaio 2008 il nuovo gestore per i servizi pubblici locali, acqua e gas soprattutto”. La nota de “La Destra” si pone delle domande: “Quello che è da accertare invece, è chi ha pagato il conto della cena. A noi risulta infatti che i dipendenti presenti della società, non abbiano sborsato un solo centesimo di tasca propria, per quello che, visto l’alto numero di presenze e considerate le caratteristiche del locale, deve avere avuto un costo salato. E’ questa la domanda che poniamo, a nome dei tanti contribuenti che recentemente si sono visti recapitare bollette sempre più care, addirittura alcune con importi da far tremare il bilancio famigliare”. La domanda è firmata da Walter Stafoggia (portavoce regionale), Giacomo Rossi (portavoce provinciale), Ferruccio Volpi (Cagli), Bruno Cometti e Stefano Tomassetti: “Vogliamo rappresentare-scrivono- i contribuenti, sempre più contrariati e arrabbiati per i continui aumenti delle tariffe. Contribuenti che, in special modo e con ragione, poiché residenti dove avviene il prelievo dell’acqua, non capiscono perché debbano pagare come chi risiede a centinaia di chilometri di distanza, poiché, ovviamente il costo per la distribuzione è inferiore e di molto. A nome di questa gente, ormai giunta al limite della sopportazione, chiediamo ai responsabili di Marche Multiservizi: chi ha pagato la cena?”. Ovviamente, trattandosi di un’ azienda pubblica e non di una privata che organizza la sua cena sociale, abbiamo provato a contattare i dirigenti. La cena, peraltro, si è tenuta nel 2007 quando l’incorporazione di Megas in Aspes non era ancora avvenuta. Così ci può spiegare la scelta l’ex presidente di Megas, Luigi Gennarini: “La cena alla Ginestra? Una semplice cena aziendale con i dipendenti. Noi di Megas non le facevamo, ma Aspes aveva cominciato da diversi anni. Diciamo che ha sostituito il panettone”. Insomma un modo per fare gli auguri al personale… “Proprio così, tanto che noi di Megas non abbiamo distribuito il solito pacco natalizio. Nell’occasione, credo, che ci fosse anche un motivo in più: cominciare a far prendere contatto alle due strutture che a giorni, cioè dal 1 gennaio del 2008, avrebbero lavorato insieme”. I costi? Spetterà all’amministratore delegato Mauro Tiviroli rispondere. A quanto risulta la cena, con spruzzatina di tartufo, sarebbe costata sui 15mila euro. Pagati, ovviamente, dall’azienda. Nel contempo è sempre nostra curiosità sapere (dal presidente Ucchielli, dal sindaco Ceriscioli e dai vertici della società) i costi sostenuti per il processo di fusione, visto che si parla di una cifra vicina al milione di euro. E vorremmo anche sapere se è vero che da quest’ anno anche Aspes farà pagare, ad esempio, 40 euro solo per la pratica di nuovo allaccio, come faceva in precedenza Megas. E’ questo il profilo della fusione?